Testimonianza di Monia, Master Tibetano

Testimonianza di Monia, Master Tibetano

Cara Maria,
Avevi chiesto di scrivere quello che avevamo “visto” durante la meditazione pre attivazione tibetano.
In questi giorni nella pace delle feste mi dedico a questo prima del rientro nel turbinio del lavoro.
Durante la meditazione ci siamo ritrovati davanti alla nostra casa. La mia è quella nuova dove la collina di fronte a casa ha su di me sempre un fascino e un richiamo incredibile. La prima stagione per me è stata l’inverno, la neve poi è venuta la primavera con l’erba verde e poi l’autunno con il colore rosso e giallo degli alberi predominante su tutto. La stagione finale è stata ‘estate con il giallo abbacinante del sole e le temperature torride.
Una volta varcata la porta del tempo mi sono ritrovata in un paesaggio di pura natura: alberi prati sconfinati. Sentivo freddo quindi la stagione era invernale. Ai piedi avevo delle babbucce, non erano piedi scalzi ma avvolti da pelle come le babbucce degli indiani o delle tribù. Ricordo che correvo tra i campi, c’erano dei laghi… ero in una sorta di caccia, come se dovessi provvedere a trovare il cibo. C’era molto silenzio, questo mi ha colpito molto, sentivo l’aria frizzante sulle guance e mi sentivo serena. Quando ci è stato chiesto di andare avanti nel tempo mi sono ritrovata in una grotta capanna qualcosa di simile, ero intorno ad un fuoco e preparavo qualcosa, non so se cibo o comunque qualcosa. L’altmosfera era caldo forse per colpa del fuoco.
Credo che fossi una indiana o davvero una di quelle donne di quelle tribù che vivevano a contatto con la terra… Forse come avevi detto tu una sciamana in qualche tribù del nord… Anche in questo caso mi sentivo serena. La tranquillità è la cosa che ricordo di più. Non avevo un marito o quantomeno none ra presente in quella scena, c’erano invece bambini… non li vedevo ma li percepivo. Quando ci è stato chiesto di visualizzare i nostri genitori ricordo in particolare la sensazione che mi ha dato mia madre, una signora mai vista verso la quale però sentivo forte un legame e che mi dava molta serentità.
La figura di mio padre l’ho vista molto marginale ma anche in quel contesto i sentimenti erano buoni. La mia sensazione nel complesso era di serenità come se fossi nel posto giusto al momento giusto Il colore che mi è capitato di percepire piu’ volte è il rosa e il giallo in una sorta di arcobaleno di colori pallidi non forti.. Quasi tonalità pastello. Durante tutta la meditazione mi sono sentita molto tranquilla e in pace. Il mio nome era Azul… non so come mi sia venuto: so che vuol dire azzurro in spagnolo.
Quando ero in peru’ per prendere mia figlia questa parola mi piaceva molto ed è saltata fuori di colpo durante la meditazione… ricordo questo della meditazione e così te l’ho scritto. Magari dimentico qualcosa ma queste sono le cose che mi sono rimaste più impresse.
In questi giorni, anche se l’dea è qualche mese che mi frulla in testa, penso ad un gatto. Un gatto gatto, di razza europea. Quella più semplice… a volte è nero, a volte tigrato… io non ho mai avuto particolare predisposizione per i gatti, da sempre ho cani e anche ora ne ho due e mi danno molta gioia… i miei Chupa e Rose :-). Ma da un paio di mesi sento di volere un gatto nella mia vita… Forse mi piacerebbe anche chiamarlo proprio Azul… Che so… in questi giorni ho tante cose strane che mi frullano per la testa. Ma sto bene, anche stamani sono andata a trovare la mia zia Anna al cimitero di Forlì. Io non l’ho mai conosciuta ma l’anno scorso quando ero da te in una meditazione è comparsa di colpo e da allora me la sento molto vicina. Così sono andata da lei, a ringraziarla per aver aiutato mio zio ad andarsene con dignità. Ho pulito la sua tomba, le ho messo un agrifoglio piccolo e una rosa azzurra, finta perché non posso andarci spesso da lei abitando a Reggio. Sono certa che lei insieme a Uriel lo hanno aiutato a “passare” e di questo sono profondamente grata a entrambi e li ringrazio spesso. Uriel è sempre vicino a me, lo sento molto. In queste vacanze spesso mi sono allontanata da tutto e tutti per fare lunghe passeggiate nella nebbia.
Stare ore da sola o solo in sua compagnia mi procura un profondo senso di pace e tranquillità. Mi centra profondamente e al rientro mi sento rigenerata nonostante il mal di schiena lombo sacrale che mi tormenta un po’ in questi giorni.

Cara Maria, intanto grazie di tutto.